‘PINO PASCALI E L’IMMAGINE IN MOVIMENTO’

Il 29 novembre, una serata dedicata a Pino Pascali presso il prestigioso Teatrino di Palazzo Grassi, nata dalla collaborazione tra Palazzo Grassi – Punta della Dogana e la Fondazione Pino Pascali

Martedì 29 novembre, alle 18, al Teatrino di Palazzo Grassi a Venezia, tra le istituzioni più prestigiose nella promozione dell’arte contemporanea, si terrà una serata nata da una collaborazione tra Palazzo Grassi – Punta della Dogana e la Fondazione Pino Pascali, dedicata a esaminare il rapporto tra Pino Pascali e l’immagine in movimento.

Nell’ambito dell’incontro interverranno Rosalba Branà, direttrice della Fondazione Pino Pascali, Valérie Da Costa, docente all’Università di Strasburgo e autrice della prima monografia dedicata a Pino Pascali in lingua francese, Marco Giusti, critico cinematografico e autore televisivo, modera Santa Nastro, giornalista e comunicatore per la Fondazione Pino Pascali.

La Fondazione Museo Pino Pascali è ubicata a Polignano a Mare, Bari, in un ex Mattatoio a strapiombo sul mare in uno scenario unico e tra i più belli del Sud Italia. Si occupa della conservazione, dello studio e della valorizzazione dell’opera di Pino Pascali, del prezioso archivio documentario e bibliografico e della promozione di mostre di arte contemporanea. Organizza ogni anno il Premio Pino Pascali, istituito nel 1969 dai genitori dell’artista e giunto alla XIX edizione, ha visto negli ultimi anni tra i vincitori artisti quali Jan Fabre, Nathalie Djurberg, Mat Collishaw, AES+F, Jake e Dinos Chapman, Christiane Löhr.

Ancora molto attuale risulta la ricerca di Pino Pascali poiché ha attraversato tutti i linguaggi dell’arte, dalla pittura alla scultura, dal disegno pubblicitario animato alla video-performance, alla scenografia televisiva. Temi che aprono a molte ricerche successive e tutt’ora indagati dalle nuove generazioni di artisti. La studiosa francese Valérie Da Costa, ad esempio, nel suo ultimo libro Pino Pascali. Retour à la Méditerranée (Les Presses du Réel, 2015), affronta il rapporto complesso di Pascali con il concetto di ‘mediterraneità’ proponendo una lettura critica in chiave antropologica molto innovativa del lavoro dell’artista, aprendo un possibile dialogo con il concetto di paesaggio mediterraneo indagato da Pier Paolo Pasolini. Il rapporto più specifico con l’immagine in movimento torna nell’intervento di Marco Giusti, autore di Pino Pascali o le trasformazioni del serpente (2003, 40’), prodotto dalla Rai e insignito del Premio Pino Pascali, che sarà proiettato a seguito della conversazione.

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