Pascali50

#PASCALI2018 – L’arte contemporanea tra innovazione e sviluppo sociale

Il 21 settembre 2019 nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio

Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo di Pino Pascali arrivano a Castel Del Monte, Andria il 21 settembre alle ore 19, nel prestigioso sito Unesco pugliese, incontro tra Medio Evo e contemporaneo, parte del Polo Museale della Puglia.

Sono trascorsi 50 anni dalla scomparsa di Pino Pascali, l’11 settembre 1968 e, per omaggiare questo grandissimo artista pugliese, la Fondazione che porta il suo nome, con sede a Polignano a Mare, ha avviato lo scorso ottobre 2018 un anno di celebrazioni attraverso talk, workshop, incontri, mostre, convegni, nel segno della memoria.

Per non limitarsi alle sole celebrazioni, ma imprimere un forte impulso al rilancio e allo sviluppo del sistema dell’arte contemporanea pugliese, la Regione Puglia, di concerto con l’altro socio – il Comune di Polignano – ha deciso di affidare alla Fondazione Pino Pascali un importante progetto strutturale: #Pascali50.

Nel 2018 l’opera Cinque Bachi da setola e un bozzolo (1968) è stata acquisita al patrimonio della Fondazione Pino Pascali. Il 21 settembre in occasione delle Giornate del Patrimonio che si svolgeranno presso Castel del Monte, la città di Andria ospiterà un’ulteriore tappa del tour partito da Polignano a Mare che ha toccato il Museo Castromediano di Lecce, a significare quanto l’opera sia diventata parte del patrimonio culturale condiviso di tutta la Puglia e del Mezzogiorno. Al termine del viaggio, l’opera troverà definitiva collocazione nella sala dedicata della Fondazione Pascali a Polignano a Mare. Il tour si svolge nell’ambito del progetto #Pascali50.

Cinque Bachi da Setola e un Bozzolo è una delle opere più iconiche e importanti della produzione di Pascali. Qui l’artista utilizza nuovi materiali della società industriale, una serie concentrica di scovoli in nylon di comune uso domestico, a simulare in scala gigante dei bachi da seta striscianti, come meraviglia della natura. Ancora oggi l’installazione, tra le più importanti dell’artista, conserva tutta la sua carica rivoluzionaria e una freschezza sbalorditiva esattamente come nella prima apparizione a Parigi nel febbraio del ’68, subito dopo a Roma presso la Galleria l’Attico e in seguito, dopo la scomparsa di Pascali, in prestigiose sedi pubbliche in Italia e all’estero.